Sintesi della ricerca sulla benzina artificiale

La prima cosa fatta per scrivere questo blog è stata capire dove stabilire il confine tra benzina e benzina artificiale. Poiché la benzina non si trova in natura, ma deriva da processi di trasformazione del petrolio, la cosa non è stata immediata. Dopo aver consultato il Prof. Vittorio Marchis - docente del corso di Storia delle Cose al Politecnico di Torino (anno accademico 2017-2018) è stato stabilito che la benzina si può considerare artificiale quando ha subito processi più complessi rispetto alla sola distillazione.
Cercando di definire la benzina, è stato osservato che questa parola deriva da una pianta asiatica, da cui si ricavava un unguento aromatico. E' quindi proprio dall'Asia che essa ha origine, anche se solo in seguito se ne è scoperto l'uso come combustibile.
Dopo un breve schema (aggiornato in corso d'opera), si è cercato di spiegare precisamente come "fosse fatta" la benzina, da cosa fosse costituita, che forma avesse e poi le sue proprietà fisico-chimiche.
Fin dall'inizio della ricerca, è stato chiaro che sarebbe stato impossibile parlare di benzina senza parlare di petrolio, che quindi viene più volte citato, analizzato, ed in seguito approfondito dal punto di vista tecnologicopolitico e con una serie di "random facts" che spaziano dalla statistica, alla geologia e alla cultura generale, alcuni dei quali sono davvero sorprendenti.
Un altro tema "trasversale", discusso lungo tutto questo percorso, è stato l'inquinamento e i possibili metodi per contrastarlo. Oltre ad essere argomento di molti articoli di giornale, si rileva che la maggior parte degli elementi sostitutivi della benzina è concepita proprio per inquinare l'ambiente in minor misura e, in seguito, anche che molti brevetti al riguardo si pongano questo come obbiettivo.
Procedendo nell'indagine, è stato abbandonato l'ambito tecnico-scientifico per analizzare la benzina in ambiti più umanistici e culturali. Però si è ben presto realizzato che la benzina in sé e per sé è una cosa molto peculiare del suo contesto - quindi difficilmente si presta ad essere trattata al di fuori di esso - e la cui bibliografia è costituita principalmente da dati tecnici e statistici. Essa non è quindi una grande fonte di ispirazione o il tipico argomento con il quale si possa dilettare l'intelletto.
Nel cinema e nella letteratura, per esempio, la benzina è spesso usata come elemento secondario e soprattutto come location, la classica stazione di servizio, per caratterizzare una scena - come in alcuni celebri film - o come metafora di un concetto - ad esempio in un racconto, in cui per Calvino essa rappresenta la ripetitività della vita quotidiana. Invece nel brano "Fuel", dei Metallica, la benzina è metafora di velocità e adrenalina, tipiche del genere musicale.
In seguito l'analisi è tornata su altri aspetti più pratici, legati ad un'interazione più funzionale e meno "filosofica"dell'uomo con la cosa: le statistiche sul prezzo e sul consumo, quelle sulla distribuzione mondiale delle riserve petrolifere; i simboli legati alla benzina, il più tipico dei quali è proprio quello della stazione di servizio, mentre altri che rappresentano i possibili rischi da essa derivati. Tornando poi in ambito prettamente tecnico, è stato spiegato brevemente il processo che parte dall'estrazione del petrolio e lo trasforma nella benzina che usiamo per le nostre auto.
Infine, passando nuovamente ad una visione più umanistica della cosa, è stato approfondito il tema della stazione di servizio, il più "poetico" legato alla benzina, cercando di comunicare al lettore le immagini più evocative; è stata ripercorsa la storia del nostro paese attraverso Enrico Mattei e gli aumenti dell'accisa sul carburante e si è concluso con il glossario e l'abbecedario illustrato della benzina artificiale, volti a ripercorrere brevemente il mio viaggio.
Durante la stesura di questo blog, oltre ad aver accresciuto la mia conoscenza in materia, ho incontrato dei punti di vista ed esplorato degli aspetti della benzina che prima ignoravo e soprattutto che non mi aspettavo destassero così tanto il mio interesse. Spero che ciò sia accaduto, anche in minima parte, ai "miei lettori".


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